Alessandro leogrande
Alessandro Leogrande è morto nella sua casa a Roma domenica novembre. Alla sua Taranto aveva dedicato i primi anni di militanza e . La notizia della sua morte, che ha sconvolto la comunità di amici, colleghi e lettori che lo seguivano, è stata data dal padre Stefano, pubblicata dal sito La ringhiera, e rilanciata sui social da Marco Ludovico. Stefano ne ha dato pubblica notizia attraverso un commosso comunicato. Goffredo Fofi e Luigi Manconi sopra tutti, e poi: Mario Dondero, Luciano .
Collabora con quotidiani e riviste e conduce trasmissioni per Radiotre. Queste qualità fondamentali hanno nutrito la tenacia della sua ricerca, con una cura meticolosa per i fatti e le parole che dovrebbe essere propria di chiunque comunica, informa, narra e che invece è diventata così . Autore di Uomini e caporali, Il naufragio, La frontiera - Feltrinelli. Giornalista e scrittore, aveva solo anni. A darne notizia il padre Stefano, come si legge su laringhiera. Tarantino ma romano di adozione, lo scrittore e giornalista si è sempre schierato “in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti.
Il sorriso, in chi fa il.
Il decennio a cui Silone si riferiva era quello futuro, non quello passato, che pure era stato cruciale, . Roma, domenica novembre, intorno alle 2 probabilmente a causa di un infarto. Inutili si sono rivelati i soccorsi e il ricovero in ospedale. Leogrande ha pubblicato svariati volumi di inchiesta, tra cui ricordiamo Uomini e caporali.
Lo ricordiamo proponendo questa breve biografia, un video su uno dei suoi libri più recenti (La frontiera, edito da Feltrinelli) e alcuni approfondimenti offerti da . Leogrande , vogliamo annunciarvi il prematuro ed improvviso ritorno alla Casa del Padre del nostro carissimo Alessandro. Mai in viaggio con fratelli, mogli, genitori. Nato a Taranto, è stato uno degli intellettuali più brillanti della sua generazione.
Artribune lo ricorda così. Sono rimasto a lungo a osservare lo scheletro vuoto della scuola. Si dice che chi muore giovane è caro agli dei, ma sappiamo che non è vero.
Anzi chi muore giovane lascia un vuoto più grande, un ventaglio di domande su quale sorte gli avrebbe riservato il destino. Non ci sono parole che bastino per colmare il dolore della sua famiglia, per acquietare lo sgomento degli amici. Se ne è andato il migliore.
La seconda notizia lasciava sbigottiti perché era del tutto inattesa.
Ciò non solo per la giovane età e per il valore della persona, ma anche perché lo avevamo conosciuto e apprezzato direttamente a Villa Nazareth. Si occupava di caporalato, di immigrazione, delle tante emergenze del Sud Italia. Li definiva temi alti, pur trattandoli con una lucidità analitica che è merce sempre più rara.
Oltre al dolore per la giovane età, è la perdita di . Doveva essere nostro ospite questa settimana per In altre parole. Lo avevamo conosciuto quando era vicedirettore . Saggista e giornalista nato a Taranto, appena domenica mattina era stato in Puglia, a Campi Salentina (Lecce), per la rassegna La città del libro, poi era tornato a . Pubblichiamo il suo ultimo editoriale in apertura del numero di dicembre de “Gli asini”. Una storia siciliana di Franco .
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